Un maxi-studio sui vaccini anti Covid-19 su quasi 50 milioni di persone: ecco cosa è emerso su infarti e ictus. Tutta la verità.
Meno infarti e ictus dopo la vaccinazione anti-Covid. Sono questi gli esiti di un maxi-studio su quasi 50 milioni di persone, praticamente l’intera popolazione inglese, pubblicato su ‘Nature Communications’ e effettuato dagli scienziati delle Università di Cambridge, Bristol ed Edimburgo. Il lavoro è stato realizzato grazie al Data Science Centre della British Heart Foundation (Bhf) presso l’Health Data Research Uk.
Covid, lo studio su infarti e ictus dopo la vaccinazione
Un maxi-studio sulle vaccinazioni anti-Covid ha confermato l’importanza e l’efficacia dei vaccini. In modo particolare ha messo in evidenza come ci siano stati meno infarti e ictus a seguito, appunto, di tale vaccinazione. Il lavoro è stato pubblicato su ‘Nature Communications’ e effettuato dagli scienziati delle Università di Cambridge, Bristol ed Edimburgo. Il lavoro è stato realizzato grazie al Data Science Centre della British Heart Foundation (Bhf) presso l’Health Data Research Uk. Lo studio ha preso in considerazione quasi 50 milioni di persone.
Ma come hanno operato i ricercatori? I data scientist hanno confrontato l’incidenza di malattie cardiovascolari dopo la vaccinazione anti-Covid con l’incidenza delle stesse patologie prima della vaccinazione o addirittura senza la vaccinazione, durante i primi 2 anni del programma vaccinale nazionale. “Questa ricerca supporta ulteriormente l’ampio corpus di prove sull’efficacia del programma di vaccinazione Covid-19, che ha dimostrato di fornire protezione contro il Covid grave e ha salvato milioni di vite in tutto il mondo”, ha detto la co-prima autrice Samantha Ip, ricercatrice dell’ateneo di Cambridge, come riportato da Adnkronos.
I dettagli
I ricercatori protagonisti di questo maxi studio hanno osservato che “l’incidenza di trombosi arteriose, come infarti e ictus, è stata fino al 10% inferiore nelle 13-24 settimane successive alla prima dose di vaccino anti-Covid. Dopo una seconda dose, l’incidenza è stata fino al 27% inferiore con il vaccino AstraZeneca e fino al 20% inferiore con il vaccino Pfizer/BioNTech. L’incidenza di comuni eventi trombotici venosi, principalmente embolia polmonare e trombosi venosa profonda degli arti inferiori, ha seguito un andamento simile”. Da sottolineare come tale studio “non abbia identificato nuove condizioni cardiovascolari avverse associate alla vaccinazione contro Covid-19 e offre ulteriori rassicurazioni sul fatto che i benefici della vaccinazione superano i rischi”.